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Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: un patrimonio locale, un patrimonio dell’Umanità

“Esistono da noi valli che non ho mai visto da nessun’altra parte”: così scriveva Dino Buzzati parlando della Valle del Mis.

Le montagne sospirolesi conservano ancora oggi il fascino solitario e selvaggio che tanto colpì lo scrittore bellunese e sono tutelate, da quasi trent’anni, dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, di cui costituiscono la porzione centro meridionale.

Per proteggere al meglio questi ambienti, così vicini all’affollata pianura veneta ma ancora così integri, è necessario trovare un costante equilibrio tra le azioni di conservazione e quelle di gestione attiva di territori abitati dall’uomo da millenni.

Per questo il Parco ha affiancato alle peculiari attività di ricerca scientifica, monitoraggio e conservazione, anche numerosi interventi di valorizzazione e promozione turistica, come ad esempio la riqualificazione dell’area di Pian Falcina, in Val del Mis, l’allestimento dei sentieri di visita ai Cadini del Brenton e alla cascata della Soffia, la realizzazione del giardino botanico Campanula morettiana, completamente accessibile ai disabili motori e ai non vedenti.

In questo lavoro il Parco non è solo, perché molte associazioni di volontari locali, che riuniscono assidui frequentatori e grandi appassionati dei territori in cui vivono, prestano il proprio lavoro per sfalciare prati oggi non più utilizzati a fini produttivi, mantenere in ordine i numerosi sentieri, approntare segnaletica informativa per i turisti.

Il progetto del “Cammino sospirolese” è un perfetto esempio di sinergia tra attività del Parco e interventi del volontariato locale: una collaborazione fruttuosa, che permette di promuovere il territorio e di mantenere attivi chilometri di sentieri dentro e fuori i confini del Parco Nazionale.

L’area protetta diventa così un valore comune e condiviso, amato e tutelato in prima persona da chi ha la fortuna di vivere in questo territorio unico al mondo; un patrimonio locale così straordinario che l’Unesco lo ha dichiarato patrimonio dell’intera umanità.